Spilinga

ECCELLENZE AGROALIMENTARI

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NDUJA DI SPILINGA

È un salume spalmabile di origine Calabrese a base di carne e grasso di suino dalla macinatura più sottile che prevede tra gli ingredienti l’aggiunta di peperone e peperoncino. La caratteristica della Nduja Calabrese di Spilinga è la sua consistenza cremosa e il gusto gradevolmente piccante, è insomma un salume spalmabile. Ottima sul pane, per fare gustose bruschette per l’antipasto, ma anche come salsa per condire la pasta, la pizza e secondi piatti di carne.

TURISMO

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VALLI CUPE

La Riserva Naturale di Valli Cupe è un’importante area naturalistica della Calabria, segnatamente della Pre-Sila catanzarese (bordo meridionale della Sila Piccola), a un salto dal Monte Gariglione e con baricentro la città di Sersale.
L’area protetta è costituita da tre corpi: Gole Valli Cupe-Monte Raga, Crocchio e Campanaro. I primi due corpi sono nel comune di Sersale, il terzo Campanaro, è compreso tra il territorio di Sersale, Zagarise e Cerva. La particolarità dell’area è legata alla presenza di cascate, gole, alberi secolari, rarità botaniche e monoliti.
Insiste nell’area, collegata alle attività della Riserva, una rete museale. L’area è affascinante e rappresenta un modello di sviluppo endogeno, al punto che secondo Legambiente è una delle più interessanti comunità ambientaliste del Mezzogiorno. I servizi sono gestiti dal CIT, il Centro di informazione turistica della Pro Loco di Sersale.

CULTURA

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LA GROTTA DELLA MADONNA DELLE FONTI E L'ANTICO AQUEDOTTO

Spilinga è conosciuta principalmente per un prodotto tipico della Calabria, inimitabile per il suo sapore particolare e l’intenso profumo: la ‘nduja.
Ma la città di Spilinga nasconde altri tesori. Infatti è proprio qui che si trova la Grotta della Madonna delle Fonti. Il santuario è sito in una zona lontana dal paese, immersa nel verde e in un’atmosfera magica, quasi mistica.
Accanto alla cappella mariana, scavata nella roccia, ci sono una fonte e una piscina, al cui centro si erge la statua della Madonna.Tutto intorno vi sono altre grotte, quasi tutte naturali, testimonianza della storia di Spilinga e della presenza basiliana e di romiti eremitici nella nostra Calabria.Secondo gli storici, infatti, il toponimo Spilinga derva dal greco “Spelunga”, che significa grotta; oppure da “Spelaion-ghe” ossia terra ricca di grotte; o ancora da “Spelinka”, caverna.
A pochi km da Spilinga i segni della storia si ritrovano nella chiesetta di San Michele circondata da un antico acquedotto ottocentesco ad archi, in pietra da taglio, che richiama gli antichi acquedotti romani.

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