CATANZARO

ECCELLENZE AGROALIMENTARI

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IL MORZELLO

Il morzello (in dialetto catanzarese morzeddhu) è un piatto tipico catanzarese a base di carne di vitello, considerato un simbolo della città di Catanzaro. Per molto tempo, tra il 1800 fino al 1970 circa, il morzello era lo spuntino mattutino di manovali e operai. La probabile origine di questo piatto è narrata in una leggenda catanzarese, secondo la quale una donna, che lavorava come serva presso una famiglia molto facoltosa, aveva enormi difficoltà a far quadrare i conti del bilancio domestico. Un giorno, per far fronte a tali problemi, ideò un piatto molto economico e sostanzioso, che potesse essere conservato a lungo e che permettesse di utilizzare tutte le interiora del vitello, normalmente scartate dal cuoco della famiglia per cui lavorava. Nacque così, dopo molte prove, il Morzello. Il nome deriva dal dialetto catanzarese: "morzha morzha", che significa tagliato in piccoli pezzi. Gli ingredienti originali di questo piatto sono: il cuore di vitello (chorettu), i polmoni, la milza, il fegato, lo stomaco, la trippa, l'intestino , concentrato di pomodoro, peperoni piccanti, sale, origano, e alloro. Può essere servito nel piatto o nella pitta detta "a ruota di carro" (pane casereccio di forma circolare)

TURISMO

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VALLI CUPE

La Riserva Naturale di Valli Cupe è un’importante area naturalistica della Calabria, segnatamente della Pre-Sila catanzarese (bordo meridionale della Sila Piccola), a un salto dal Monte Gariglione e con baricentro la città di Sersale.
L’area protetta è costituita da tre corpi: Gole Valli Cupe-Monte Raga, Crocchio e Campanaro. I primi due corpi sono nel comune di Sersale, il terzo Campanaro, è compreso tra il territorio di Sersale, Zagarise e Cerva. La particolarità dell’area è legata alla presenza di cascate, gole, alberi secolari, rarità botaniche e monoliti.
Insiste nell’area, collegata alle attività della Riserva, una rete museale. L’area è affascinante e rappresenta un modello di sviluppo endogeno, al punto che secondo Legambiente è una delle più interessanti comunità ambientaliste del Mezzogiorno. I servizi sono gestiti dal CIT, il Centro di informazione turistica della Pro Loco di Sersale.

CULTURA

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LA GROTTA DELLA MADONNA DELLE FONTI E L'ANTICO AQUEDOTTO

Spilinga è conosciuta principalmente per un prodotto tipico della Calabria, inimitabile per il suo sapore particolare e l’intenso profumo: la ‘nduja.
Ma la città di Spilinga nasconde altri tesori. Infatti è proprio qui che si trova la Grotta della Madonna delle Fonti. Il santuario è sito in una zona lontana dal paese, immersa nel verde e in un’atmosfera magica, quasi mistica.
Accanto alla cappella mariana, scavata nella roccia, ci sono una fonte e una piscina, al cui centro si erge la statua della Madonna.Tutto intorno vi sono altre grotte, quasi tutte naturali, testimonianza della storia di Spilinga e della presenza basiliana e di romiti eremitici nella nostra Calabria.Secondo gli storici, infatti, il toponimo Spilinga derva dal greco “Spelunga”, che significa grotta; oppure da “Spelaion-ghe” ossia terra ricca di grotte; o ancora da “Spelinka”, caverna.
A pochi km da Spilinga i segni della storia si ritrovano nella chiesetta di San Michele circondata da un antico acquedotto ottocentesco ad archi, in pietra da taglio, che richiama gli antichi acquedotti romani.

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